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Lavorare all’uncinetto: la guida definitiva

celine druguet egf6NVZUiMA unsplash

Circa un anno fa mi sono approcciata per la primissima volta al mondo dell’uncinetto. Il motivo è presto detto: mi annoiavo a morte! Nonostante abbia tante passioni – scrittura, serie TV e animali prima di tutto – cercavo qualcosa che potesse darmi nuovi stimoli e, soprattutto, che combattesse la noia. Galeotto fu un cappellino! Mi sono imbattuta quasi per caso in un video che spiegava passo passo la realizzazione di un beanie fatto interamente all’uncinetto e, che dire?, è stato amore a prima vista!

Purtroppo non sono una di quelle fortunate persone che possono attingere alle conoscenze di madri, nonne o zie, perciò ho dovuto armarmi di tanta, tantissima pazienza e guardare tutorial su tutorial prima di prendere effettivamente in mano un uncinetto per la prima volta in vita mia. 

Come è andata, mi chiedi? Malissimo! Ho la stessa pazienza del mio gatto bicolore ed è inutile dire che mi sono spazientita quasi immediatamente, mollando uncinetto e filo. Però, oltre ad essere poco paziente, sono anche poco disposta a lasciar perdere e quindi mi sono detta: “Ci sono ragazzə che hanno imparato totalmente da solə, perché non dovrei riuscirci anche io?”

E sai una cosa? Alla fine, molti errori, sbuffi e crisi di nervi dopo, ho imparato non solo a lavorare all’uncinetto, ma anche a tirare fuori dei lavori discreti e carini (che adesso sono stati amorevolmente adottati da mia madre, quasi più entusiasta delle mie creazioni di quanto lo sia io). 

Quindi, arriviamo al blog. 

Ci pensavo da tantissimo tempo – ma, davvero, tantissimo tempo. Di professione faccio la SEO Copywriter, vivo di scrittura (letteralmente!) e sentivo il bisogno di scrivere non più solo per i clienti, ma anche per me. L’uncinetto mi ha permesso di farlo. Quindi, qual è lo scopo di questo blog? Il primo, fondamentale: aiutare chi come me non ha una guida fisica e desidera imparare tutti i segreti e i trucchi di questa bellissima lavorazione. Il secondo: fornire tantissimi spunti e schemi (totalmente gratuiti) sia per i principianti che per gli esperti che sono in cerca di idee per un regalo originale e interamente fatto a mano.

E allora, benvenuti su Capitanuncinetto.com! Siete pronti a salpare verso bellissimi lavori fatti all’uncinetto? Ci rivediamo dopo i due adorabili coniglietti amigurumi per iniziare la nostra avventura!

amigurumi a forma di coniglietto
Photo by Rafael Souza on Unsplash

L’uncinetto

Dopo una lunga introduzione che forse avrai saltato a piè pari (e avresti fatto bene), veniamo al nocciolo della questione, al cuore del blog: l’uncinetto. Come è nato? Quale è stata la sua storia nel corso degli anni? Cosa devi assolutamente sapere prima di iniziare?

Risponderò a tutte queste domande tra pochissimo; tu, nel frattempo, mettiti comodə e goditi la lettura.

Storia dell’uncinetto in pillole

Sapevi che ha origini antichissime? Sì, molto più antiche di tua nonna o della tua bisnonna! 

Pensa che le primissime tracce di lavorazione all’uncinetto risalgono all’antico Egitto. Sì, proprio quell’Egitto popolato da piramidi e faraoni! Da lì, l’arte si è espansa un po’ a macchia d’olio in tutto il mondo.

In Cina venivano realizzate piccole bambole tridimensionali, in Africa, invece, era utilizzato principalmente per creare i copricapo dei capi delle tribù, mentre in Scozia e Turchia venivano creati cappelli e indumenti di vario genere. Tracce della lavorazione sono state trovate anche nelle tribù del sud america, che utilizzavano questa lavorazione per realizzare tutto l’abbigliamento necessario al rito di iniziazione alla pubertà.

La lavorazione all’uncinetto non è mai scomparsa; al contrario, con il passare dei secoli si è rapidamente diffusa e perfezionata. Il suo massimo splendore lo ha conosciuto tra gli anni Dieci e Venti del Novecento, quando le signore dell’alta borghesia erano solite rivolgersi alle modiste per la realizzazione di corredo rifinito all’uncinetto. I capi di corredo realizzati all’uncinetto, infatti, erano di grande pregio e valore, non tanto per il costo dei materiali, quanto per l’ingente quantità di tempo e manualità che richiedevano. 

L’uncinetto ai giorni nostri

Se ti stai chiedendo se, ad un certo punto della sua storia, la lavorazione all’uncinetto abbia subito una battuta d’arresto, la risposta è: no!

Non solo l’uncinetto non è mai scomparso dai lavori artigianali e manuali, ma da qualche anno ha ritrovato l’antico splendore. I prodotti realizzati all’uncinetto sono tornati di gran moda, al punto che tantissimə ragazzə molto giovanə si sono approcciati a questo mondo antico. 

Così, da una parte spopolano i capi d’abbigliamento realizzati all’uncinetto – come sciarpe, cappellini, maglioni, crop top e bikini – e dall’altra gli amigurumi, tenerissimi (in tutti i sensi!) pupazzetti tridimensionali dalle forme più disparate che vengono ampiamente venduti sugli store online dedicati all’handmade (come, per esempio, Etsy e simili).

L’ABC dell’uncinetto

Arrivati a questo punto, forse vorrai sapere qualcosa di più sull’aspetto strettamente tecnico della lavorazione all’uncinetto. Perciò, ecco qualche informazione spicciola per iniziare. 

Schemi e pattern per uncinetto

Come ogni progetto che si rispetti, anche la lavorazione all’uncinetto ha le sue regole da seguire. Da una parte, i punti da utilizzare – li vedremo meglio nei prossimi paragrafi – dall’altra, gli schemi da seguire per ottenere un lavoro pulito, bello e preciso. 

Ma cosa sono gli schemi per l’uncinetto?

Sono, utilizzando una metafora nautica in tema con il sito, una mappa da seguire per arrivare al tesoro. Meno metaforicamente, in uno schema sono indicati i punti da utilizzare, i giri o le righe e il numero di punti per ogni giro

Ogni lavorazione, infatti, si svolge in giri e righe. I primi vengono usati nella lavorazione circolare; i secondi, nella lavorazione lineare. Lo schema ci dice quindi quante righe o giri sono necessari per concludere il lavoro e quanti e quali punti devono esserci all’interno di ogni riga o giro.

Per comodità, gli schemi sono scritti con un linguaggio grafico standardizzato; in sostanza, grazie a dei simboli convenzionali, è possibile leggere qualsiasi schema, al di là di dove esso provenga.

Lo stesso discorso, invece, non vale per i pattern. 

I pattern (dall’inglese: modello) hanno gli stessi identici elementi di uno schema, ma utilizzano una scrittura alfabetica e non grafica. Così come negli schemi, anche nei pattern vengono specificati il numero di giri e quello dei punti per ogni giro. Contrariamente agli schemi, tuttavia, i pattern utilizzano terminologie che cambiano da Paese a Paese – a volte, anche all’interno del Paese stesso! 

No, no, non scoraggiarti! Nella sezione Tutorial troverai proprio un articolo dedicato alla terminologia utilizzata in Italia e in altri Paesi, perché, per facilità di comprensione, ogni schema su questo sito verrà riportato in forma scritta – quindi, in forma di pattern.

Punti del lavoro all’uncinetto

Come ho già accennato nel paragrafo precedente, una lavorazione all’uncinetto prevede dei punti.

Ma cosa diamine sono i punti?

Sono, in poche parole, il cuore pulsante di ogni lavorazione. Senza i punti, infatti, non si potrebbe creare nulla. 

Il punto, possiamo dire, è il modo in cui viene intrecciato il filo. Esistono diversi tipi di punti e ne parlerò più approfonditamente nella sezione Tutorial, ma per ora possiamo dire che i punti più utilizzati sono sostanzialmente quattro: il punto bassissimo, il punto basso, il punto mezzo alto e il punto alto

Come vedi, hanno un ordine crescente e questo li rende più facili da ricordare. Il riferimento all’altezza nel nome non è casuale: ogni punto, infatti, darà alla riga o al giro un’altezza diversa. E ti dirò di più! I punti possono essere combinati insieme per ottenere altezze diverse e creare forme diverse. Pensa, per esempio, ai fiori: i petali, che seguono una linea curva e allungata, vengono creati proprio utilizzando in sequenza i punti che ti ho elencato prima.

Forse sarai un po’ confusə, ma non preoccuparti! Nella sezione Tutorial ti spiegherò passo passo come realizzare ciascun punto e farò di te unə uncinettista livello pro!

Materiali per l’uncinetto

Parlare specificamente dei materiali necessari per lavorare all’uncinetto richiede un articolo a parte, ma per adesso ti darò un’infarinatura generale. 

In realtà, non ti serve poi molto per iniziare. Banalmente, solo un uncinetto, un gomitolo e taaanta pazienza e voglia di imparare. 

Gli “attrezzi del mestiere” che potrebbero rivelarsi preziosi, però, sono diversi. Ecco un piccolo elenco:

  • L’uncinetto: indispensabile, inutile dirlo. Quello che è meno scontato è che esistono tante dimensioni diverse. Per comodità, le misure sono state standardizzate in millimetri, e si va dagli uncinetti piccolissimi da 0,5 millimetri a quelli da 10 millimetri, utili per lavorare filati molto grossi (come nel caso di sciarpe, coperte, maglioni, ecc);
  • Il filato: esistono davvero tanti tipi e marchi di filato. Si va dal cotone alla lana, passando per l’acrilico e il misto, fino a filati più particolari come quelli chubby o quelli con effetto ciniglia. Inutile aggiungere che, come l’uncinetto, anche il filato è indispensabile per lavorare;
  • Il segnapunti (o marker): uno strumentino piccolo piccolo che ti salverà la vita e la conta dei punti. Come facilmente suggerisce il nome, infatti, il segnapunti è una sorta di spilletta da balia di plastica da inserire all’interno di un punto per marcarlo. Potrebbe esserti utile, per esempio, nella lavorazione a spirale, i giri tendono ad avere una certa continuità o nella lavorazione lineare per segnare l’ultimo punto della riga, che solitamente tende a “nascondersi” incurvandosi verso la riga precedente. Se ti stai chiedendo se puoi utilizzare qualcos’altro per segnare il punto, la risposta è: sì! Vere spille da balia, un piccolo filo, un laccetto per i sacchetti gelo, un moschettone di piccole dimensioni: potenzialmente, tantissime cose possono diventare un marker;
  • Il metro da sarto: nella mia (breve) esperienza, raramente ho usato il metro da sarta, poiché questo oggetto trova applicazione fondamentalmente quando si tratta di realizzare dei capi di abbigliamento. Tuttavia, è sempre meglio averlo a portata di mano, non si sa mai!
  • Accessori per amigurumi: non sono strettamente necessari, ma sicuramente rendono un amigurumi molto più carino. Occhi e nasi di varie forme, con clip di sicurezza o da cucire: ne esistono per tutti i tipi e sono facilmente reperibili su Amazon a costi davvero irrisori;
  • Ago da lana: un ago dalla cruna molto grossa che serve per chiudere un lavoro o assemblare i pezzi di una lavorazione. Esistono diversi tipi di aghi da lana, ma quello che ti consiglio io è un ago dalla punta stondata, che sarà pratico da usare e non rischierai di farti del male

Vedi anche: Come impugnare l’uncinetto

Conclusioni

Come ti ho detto più su, non è indispensabile avere tutti questi strumenti, ma un giorno potrebbero comunque farti comodo, a seconda del lavoro che vuoi realizzare. La mini-guida introduttiva finisce qui, ma navigando nel sito troverai tantissime altri trucchi utili per diventare un espertə dell’uncinetto!

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